Davide Rossi: intervista all’autore di “Storia di un numero”

Intervista a Davide Rossi

  • Parlaci di te, autore: Mi chiamo Davide Rossi, sono nato il 18/01/1985 e cresciuto in un piccolo paese della provincia di Pavia, Sant’Angelo Lomellina. Nonostante gli studi di natura prettamente scientifica, ho continuato a coltivare due grandi passioni che mi hanno accompagnato fin dalla tenera età: il cinema e la scrittura. Ho scritto varie sceneggiature fino a quella scritta a sei mani dal quale è stato tratto il film“Benvenuti a casa Verdi” del 2013 (Muccapazza film). Parallelamente all’esperienza cinematografica inizia una fase di sperimentazione che mi ha  portato a partecipare a diversi concorsi letterari con racconti brevi, poesie e saggi. “E alla fine c’è la vita” nasce in seguito, e dall’unione, di tutti questi percorsi.
  • Qual è il titolo del tuo libro? Il mio secondo romanzo si chiama “Storia di un numero”
  • A quale genere appartiene? Difficile da collocarlo, direi che si tratta di un romanzo di formazione, una sorta di docu-fiction.
  • Come è stato pubblicato?  Ho pubblicato con una piccola casa editrice calabrese, Rossini Editore. La mia esperienza al riguardo è ottima, la consiglio a qualunque scrittore, emergente e non. Ha avuto il coraggio di pubblicare il mio romanzo, e non solo il mio, che tratta un argomento scomodo. Solo per questo è da elogiare.
  • Link di vendita: Il mio romanzo è reperibile alle seguenti pagine: Libreria SantelliAmazon – Oltre a essere ordinabile in libreria e negli altri portali digitali.

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  • Parlaci della trama del tuo libro: La vicenda narrata si sviluppa in Africa e parla del viaggio di un migrante attraverso le rotte dei trafficanti, alla ricerca di una nuova possibilità di esistenza. Le incognite, le difficoltà, ma soprattutto i pericoli che fronteggia, fra l’amore e i terroristi, fra orrori e speranze. Tante storie ad accompagnarlo in un viaggio straordinario.
  • Siamo curiosi, come ti è venuta in mente l‘idea sulla trama e sui personaggi? “Storia di un numero” nasce dalla scrittura di un racconto per un concorso letterario. Quando iniziai a scrivere il testo non avevo la minima intenzione di fare un romanzo, anzi. Ai tempi stavo promuovendo il mio primo libro, “E alla fine c’è la vita”, e non avevo programmato nulla. Durante la stesura di quel racconto, mentre facevo ricerca su internet e sui quotidiani sui flussi migratori, argomento del bando, raccolsi una mole tale di materiale, idee e storie che non potevo limitarmi a scrivere un racconto di 7000 caratteri. In quel preciso istante è nato il romanzo.
  • Perché le persone dovrebbero decidere di leggere la tua opera? Perché permette a qualsiasi persona di scoprire un mondo sconosciuto, una frazione dell’esistenza di un migrante, che non è solo un migrante, ma una persona, una vita, sentimenti, esperienze, attimi, emozioni. Questa è la storia di un numero, perché prima o poi, in un’occasione o in un’altra, tutti prima o poi siamo stati, o saremo, numeri. Ma in fondo noi non siamo solo numeri, nessuno lo è. “Storia di un numero” vi farà scoprire questo e molto altro.

 

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