E se scegliessi te? – Segnalazione romanzo

E se scegliessi te?

Segnalazione

  • Nome Autore: Marica Dal Negro
  • Titolo del romanzo: E se scegliessi te?
  • Genere: Rosa
  • Link per la vendita: Amazon ebookAmazon cartaceo
  • Trama di “E se scegliessi te”: Nella città più caotica d’Italia, dove la gente è in continuo subbuglio persa nei propri problemi, anche un quasi incidente stradale può rivelarsi un’occasione per incontrare qualcuno che ti fa perdere la testa. Se poi si aggiunge una vecchia fiamma che ricompare all’improvviso, la confusione di una donna può davvero raggiungere livelli altissimi. Marta si ritrova a dover scegliere tra Fabio, uno sceneggiatore conosciuto mesi prima e Andrea, avvocato ben affermato, il quale irrompe prepotentemente nella sua vita professionale. Ma anche quando il suo cuore le imporrà la strada da intraprendere, cedere il passo incondizionatamente ai propri sentimenti le risulterà difficile.

Estratto da “E se scegliessi te?”

Quando varco la porta della trattoria di Renzo, i miei occhi vengono catturati inevitabilmente dalle fossette ai lati della bocca di Fabio. È incredibile come il sorriso di quest’uomo abbia il potere di tranquillizzarmi. Ho trascorso le ultime otto ore a sforzarmi di non pensare continuamente alla scena a cui hanno assistito i miei occhi. Per inciso il pomeriggio è sembrato durare un’eternità. Dopo che sono fuggita dal palazzo, sono stata ben attenta a non incontrare Andrea. Non ho neanche ceduto alla tentazione di rispondere alle sue telefonate. E no, mio caro avvocato. Stasera ho deciso di accettare questo invito per rivedere Fabio. Non mi lascerò distrarre da te.

«Sei una visione», mi sussurra Fabio all’orecchio poco prima di stamparmi un bacio con tanto di schiocco sulla guancia. Le mie labbra si distendono spontaneamente in un sorriso, eppure non riesco a capire perché una strana sensazione mi stringe il cuore in una specie di morsa. È come se mi sentissi in colpa. E per cosa? Forse perché hai appena capito che non ti è mancato come qualcun altro? Mi suggerisce la voce della mia coscienza. Possibile che abbia ragione lei? Effettivamente non mi sento lo stomaco in subbuglio come mi è successo stamattina quando ho visto Andrea. Ma no. Sarà perché stamattina mi sono lasciata andare troppo in quel bacio infuocato. Tutto qui. Credici! Mi canzona la vocina malandrina nella mia testa. 

Le risate dei miei amici fanno da calmante per i miei nervi a fior di pelle. Fabio continua a sorridermi e a riempirmi di attenzioni. Lo lascio fare nella vana speranza di dimenticare, almeno per il momento, la batosta che ho preso oggi. Mi volto distrattamente verso un tavolo poco distante dall’entrata e, come se fossero ancora lì davanti a me, vedo Andrea avvinghiato a quella donna. La stessa bionda che circa due mesi fa cenava a quello stesso tavolo assieme a lui. Nella mia mente Andrea scioglie l’abbraccio per voltarsi verso di me e comincia a ridere. Probabilmente si è sempre preso gioco di me. D’altronde quelli come lui sono abituati a fare degli altri quello che gli pare. Non riesco a capire però perché il suo volto si è incupito. Sembra proprio arrabbiato. Resto così perplessa a osservare lo strano scherzo che mi sta giocando la mia fantasia. A risvegliarmi dal mio sogno a occhi aperti ci pensa Alessandro.

«Lui chi è?» Mi volto di scatto nella sua direzione per poi concentrarmi di nuovo sull’immagine sfocata di Andrea che mi regala la mia mente. Sbatto più volte le palpebre prima di realizzare quello che sta succedendo in sala. Oh porca paletta! Non me lo sto immaginando. È davvero Andrea quello che avanza a grandi passi nella nostra direzione incavolato come una iena. Sento una musica di sottofondo pian piano farsi più nitida…

 

Lui chi è? Come mai l’hai portato con te? Il suo ruolo mi spieghi qual è? Io volevo incontrarti da sola. 

 

Ecco, ci mancava solo Renato Zero. Beh, che dire? Il triangolo non l’avevo considerato davvero. Il mio sguardo rimbalza come una pallina da ping pong da Andrea a Fabio, ma il resto del corpo è come paralizzato. E adesso che faccio?

«Buonasera.» La voce di Andrea è dura e il suo sguardo belligerante si è posato su Fabio, il quale ha pensato bene di passarmi un braccio intorno alle spalle e tenermi stretta a sé.

«Buonasera. Serve aiuto?», chiede Fabio con tono di sfida. Ok. Qui si mette male. Costringo me stessa a ritornare padrona della situazione. Che casino! Esclama la vocina nella mia testa. Puoi dirlo forte cara. È davvero un gran bel casino. 

«Calma cowboy, non c’è nessun bisogno di avere questo atteggiamento», li sto sgridando. Sì, ma solo perché spero di distrarli.

«Marta, puoi uscire un attimo? Dobbiamo parlare.» Andrea sta parlando con me, ma fissa Fabio. I suoi occhi lanciano saette e io comincio davvero ad avere paura che questi due possano fare qualche sciocchezza.

«Marta è a cena con noi, non può uscire a parlare con te adesso!», lo incalza Fabio. Lo ammonisco all’istante con lo sguardo per questa sua uscita infelice.

«Marta è perfettamente in grado di rispondere da sola», affermo perentoria. Cosa sono diventata, il giocattolo conteso da due ragazzini?

«Appunto!», afferma deciso Andrea spostando lo sguardo su di me. I suoi occhi mi trafiggono come una lama affilata. «Vieni fuori per favore?», chiede autoritario. Anche Fabio ha preso a fissarmi con insistenza. In realtà tutte le persone in sala si sono voltate nella nostra direzione, probabilmente incuriosite dalla scenetta da film che gli stiamo offrendo. 

«Marta va tutto bene?», mi chiede Renzo con un velo di preoccupazione sul volto, avvicinandosi con sospetto al nostro tavolo. Tutto avrei voluto che accadesse, meno che mai creare problemi proprio a lui, per giunta nel suo locale. È arrivato il momento di decidere. Afferma decisa la voce della mia coscienza e anche la faccia di Sara sembra incitarmi a scrivere la parola fine a questo assurdo triangolo amoroso. Ok. Ci siamo. Faccio un respiro profondo mentre mi scosto da Fabio. Raccolgo le idee e mi accingo a mandare al diavolo una volta per tutte l’avvocato Fulcieri dei miei stivali. Quest’uomo è entrato così prepotentemente nella mia vita, che al momento sono più che convinta che l’unico modo per mandarlo via sia proprio giocare al suo stesso gioco. 

«Tutto ok Renzo, tranquillo», rispondo al padrone di casa, per poi voltarmi infervorata più che mai, verso questo presuntuoso che osa interferire nella mia vita senza uno straccio d’invito. «Senti Andrea, io cred…»

DAL CAPITOLO 20 DI “E SE SCEGLIESSI TE?”


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