Nico e il fantastico mondo del mare: segnalazione

Segnalazione: Nico e il fantastico mondo del mare

 

  • Autore: Imma Pontecorvo
  • Titolo: “Nico e il fantastico mondo del mare”
  • Genere: favola
  • Link per la vendita: Amazon

Trama:

Nico è un bambino di sei anni, che vive a due passi dal mare, ma ha paura dell’acqua e non sa nuotare. Gli piace costruire castelli e creare piste sulla sabbia per le sue biglie colorate. Sulla spiaggia, mentre è in cerca di conchiglie, Nico conosce il granchio Tobia e i due diventano grandi amici. Da quel momento Nico e Tobia giocano sempre insieme e Tobia racconta a Nico i segreti del mare: gli racconta che in fondo al mare la vita è bellissima, piena di pesci colorati, ma che ci sono anche tanti rifiuti che gli uomini lasciano sui fondali così come sulla spiaggia.

Un giorno, però, un’onda più forte delle altre trascina Tobia in alto mare e Nico rimane fermo sulla riva, senza poter fare nulla. Grazie all’aiuto della stella marina Betty, Nico parte per una straordinaria avventura in fondo al mare e insieme ad altri incredibili amici alla fine riesce a salvare Tobia dalle grinfie del cattivissimo squalo Achille. Tornato a casa, Nico chiede ad altri bambini di aiutarlo a tenere pulita la spiaggia, perché ha capito che il mare è un posto bellissimo, abitato da creature incredibili, ma che va protetto e difeso. E tutti insieme possono farcela.

nico e il fantastico mondo del mare

Estratto

Quando iniziavano le vacanze estive, la cosa più bella per Nico era poter passare moltissimo tempo sulla spiaggia e costruire castelli di sabbia così grandi che per costruirli e decorarli ci volevano diversi giorni. Nico si metteva d’impegno e intorno alle torri creava piccole strade fatte di sassi raccolti lungo la riva. Qualche volta portava da casa alcuni soldatini per mettere in scena avvincenti battaglie sotto le mura del castello. Un giorno stava cercando dei sassi particolari, di colore scuro, in una zona della spiaggia un po’ più lontana da casa, quando sentì qualcosa fare resistenza contro il suo piccolo rastrello giallo. «Ehi! Che modi sono questi?» disse una vocina sottile e acuta. Chi aveva parlato? Nico non riusciva a capire. Si mise carponi sulla sabbia e lentamente estrasse il rastrello. Scoprì allora un piccolo granchio dal dorso rossastro che si teneva aggrappato al suo rastrello con le chele. «Oh! Ma tu parli?» disse Nico sorpreso. «Ma certo che parlo! Per chi mi hai preso? Per un granchio muto?» Il granchio si scrollò un po’ di sabbia di dosso, si diede una passata di chele sulla testa come se si stesse pettinando e lo guardò con i suoi occhietti neri, piccoli come punte di spillo. «Beh, non saprei, io non ho mai sentito un granchio parlare» disse Nico un po’ confuso. «Non l’hai mai sentito perché di solito noi non ci facciamo sentire da voi bambini. Ma parliamo eccome! Ma tu, piuttosto, non dovresti farmi le tue scuse?» «Hai ragione, ti chiedo scusa, non volevo disturbarti o ferirti. Sono stato troppo brusco con il mio rastrello.» «Va bene» disse il granchio. «Accetto le tue scuse. Ora che ci siamo chiariti possiamo passare alle presentazioni, io sono Tobia» e allungò una zampina in direzione di Nico che lo fissava dubbioso. Il granchio gli sembrava simpatico e volle fidarsi, così avvicinò il suo dito mignolo verso la zampa di Tobia e fecero una specie di stretta di mano. «Piacere, io sono Nico e abito proprio qui vicino. Stavo cercando delle conchiglie per abbellire il mio castello.»



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