Acqua, fuochino, fuoco di Maria Concetta Distefano

Concorso di Scrittura Creativa a tema Halloween: il racconto di Maria Concetta Distefano

Buongiorno!

Iniziamo a presentare il primo racconto che ci è stato inviato. Qui di seguito lo troverete così come ci è stato inviato e, alla fine dell’articolo, leggerete la recensione dello staff.

halloween concorso

Acqua, fuochino, fuoco

– E questo pomeriggio ci dedicheremo alla nostra zucca di Halloween! Niente zucche di plastica, per noi! Ci vorrà un po’ di tempo per svuotarla per bene ma, vedrai, ne varrà la pena, tesoro mio. Tu stammi lontano perché ho un coltello affilato in mano e non vorrei farti male. Con la polpa, che metteremo qui in questa ciotola, qui in quest’altra invece i semi, ci faremo un bel risotto per cena, con tanto burro e parmigiano proprio come piace a te. I dolcetti per i bimbi del condominio li abbiamo preparati. Eccoli! La candela pure, pronta da accendere appena farà buio, fra poco, ormai, e… non avrai paura, vero, amore? È solo una tradizione antica e un po’ magica che mi piace seguire. Ve ne hanno parlato anche a scuola, no?  No… no, amore, quella non è acqua! È trasparente ma… non è acqua. – Teresa rise forte. – Una specie, diciamo. Voda… voda… vodka… Vodka, si chiama. Una “cappa” e il liquido si trasforma! Magia anche questa, eh? – Teresa bevve un lungo sorso direttamente dalla bottiglia di vodka posta vicino alla zucca sul tavolo. Poi andò al rubinetto, l’aprì e riempì un bicchiere d’acqua. – Per un punto Martin perse la cappa. Ecco la tua “vodka” senza “cappa”! – Piroettò verso il tavolo e vi depose il bicchiere. – Va bene, diciamo che quella “cappa” lì era un “mantello”, ma non stiamo a sottilizzare. Bevi, tesoro, se hai sete. Anche io ne ho tanta. – Teresa tracannò un altro lungo sorso dalla bottiglia e si terse il muso col dorso della mano. – La zuuucca, adesso. Vediaaaamo, prima di tutto… via la calotta. Allontanati che non vorrei mi scappasse il coltello di mano. Accidenti quanto è dura. – Teresa si concentrò sul taglio sforzandosi di tenere a bada il tremolio delle mani. – Fatto! Che fatica! Mi ci vuole ancora un po’ della mia acqua con la cappa! – Bevve. – Svuotiamola, adesso, questa zuccooona. Voilà! Poooolpa da.. da una parte e semi dall’altra. Ma quanti se… semi hai, zuccotta mia! Da bam- bam- bina il mio papà li metteva a sec… seccare – ecco ho la gola seeecca, appunto -, e pooi li mangiavamo al cinema. Tu, teeesorooo, adesso vuoi sempre i pop corn, al cinema. Quanti cartoni abbbiaamo viiiisto io e te, eh? Vabbè, tagliamo via gli occhi, zac, la boooocca… le sopracciglia… Perfetta! Ti… ti piace, amore? Più tardi giocheremo a “acqua, fuochino, fuoco”. Ti ho preparato un regaloooo. Ma l’ho nascosto in casaaa. Dovraiii trovarlo tu, tesoro. Io ti dirò solo “acqua, fuochino, fuoco!” Vedrai come ci divertireeeemo. – Teresa prese la bottiglia e si allontanò traballando dal tavolo per ammirare la sua opera. – Fai un po’ il giro del tavolo, tesoro. Che ne dici? È mostruooosa? E non hai ancora visto con la candela deeentro! Ooora l’accendiamo e la mettiamo deentrooo la zucca. Ecco fatto! Cosa? Vuoi i dolcetti? Adeeesso? Ma… Saaai che ti dico? Prendili pure! Taaanto non verranno gli altri biiimbi. Dicono tutti che sono paaaazza da quando seeei morto, ma non è vero!!! Veeedi tu stesssso quanto sei bello, con questi occcchhhiii brillanti, viiiispi, caldi! Fatti abbracciare, amore. Fatti baciare, tesoooro!

 

Quando arrivarono i pompieri, per Teresa non c’era più stato nulla da fare.


RECENSIONE DELLO STAFF

Questo breve racconto si caratterizza da molteplici discorsi diretti e, quindi, parecchi dialoghi. Sotto questo aspetto, consigliamo un maggiore equilibrio tra le parti narrate e quelle dialogate. Sul finale, ad esempio, forse sarebbe stato meglio se l’autrice avesse speso qualche parola in più sulla tragedia che colpisce Teresa e sull’avvento dei Vigili del Fuoco, magari anche dal punto di vista interiore ed emotivo. È una compagine che è mancata un po’, avrebbe reso il racconto più completo.

Tuttavia, nel complesso si legge con fluidità; alcuni dialoghi sono davvero simpatici e ironici (la bevanda con la k, ad esempio). Ci auguriamo che i nostri consigli possano essere d’aiuto.

Concludiamo e ringraziamo l’autrice per aver partecipato e per essersi messa in gioco. Speriamo che sia stato piacevole. A presto!


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