Area zero: segnalazione romanzo di Giuseppe Pantò

Area Zero

Giuseppe Pantò

  • Titolo: Area Zero
  • Autore: Giuseppe Pantò
  • Casa editrice: Prospero Editore
  • Genere: Narrativa Contemporanea, Romanzi | Formazione
  • Pagine: 190
  • Formato: Cartaceo
  • Prezzo: 14,00 €
  • Store on line: https://www.prosperoeditore.com e Amazon 
  • Data di pubblicazione dicembre 2020

 

Quarta di copertina:

In molti si sono chiesti cosa stessero facendo l’11-11-11 alle ore 11 e 11. Una rara coincidenza temporale, che per Ludovico Vita rappresenta l’inizio di un percorso doloroso e di scoperta: una telefonata proveniente dalla Svizzera lo informa che i suoi genitori sono morti in una stanza d’albergo.

Rifiutandosi di accettare l’idea di un suicidio, Ludovico avvia un’indagine personale seguendo una scia di indizi disseminati in fondo alle pagine di classici della letteratura, che lo conducono a una terza persona.

Un caleidoscopio di incontri e situazioni imprevedibili lo porterà così a scoprire la verità e a comporre una nuova immagine della sua vita, passata, presente e futura. “La competenza compositiva e la capacità di trasformare la lettura in esperienza immersiva fanno di Giuseppe Pantò un autore su cui puntare. in questo mondo di devastazioni sottoculturali”.  Giuseppe Genna

BIOGRAFIA

Giuseppe Pantò, giornalista. Ha collaborato con diversi quotidiani tra cui La Repubblica e Il Sole 24-0re prevalentemente nel settore economia e finanza. Attualmente si occupa di comunicazione universitaria ed è caporedattore dell’area pubblicazioni e web della Bocconi. 

Il suo romanzo d’esordio, Il Cerchio del Diavolo (Rizzoli), ha vinto il premio Big Jump, categoria Romanzo storico. Ha pubblicato anche Chaturanga (Historica) e Amori., delitti e cenni poetici sul nulla. (Aliberti)

ESTRATTO DA “AREA ZERO”

Il noioso trillo old-style del mio nuovo smartphone rimbal-za in una stanza vuota.

Per un uomo solo rappresenta un’improvvisa visita. È un brivido sulla pelle immersa nel bagno tiepido del nulla. È il suono che spezza il silenzio di un vecchio televisore autopar-lante, annegato nel blob informe della sua pubblicità ossessiva.

È per questo, per la voglia di sentire una voce non catodica, che mi alzo di scatto. Attraverso la mia casa da studente ormai laureato. Corro verso la cucina. Cerco le icone e le lettere sul display, che anticipano volti immaginati. Scatti perfetti, nelle espressioni che mi piace ricordare.

 


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