Intervista allo scrittore Marcello Iori

Intervista allo scrittore

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  • Parlaci di te, Marcello Iori: Sono cresciuto vicino Milano, in piccoli paesi di provincia dominati dalla campagna e arterie di strade che portano alle grandi città o in Piemonte. Ho iniziato a scrivere a 13 anni, spinto dalla voglia di mettere su carta le storie che inventavo giocando con tutto quello che aveva una forma inanimata (persino con matite e temperini durante le ore di lezione). È stata la mia bisnonna che, quando ero più piccolo, attraverso i suoi racconti di gente di campagna, ha stimolato in me la fantasia. Era qualcosa che tenevo celata agli altri, non perché pensassi che fosse strano, non avevo una percezione razionale di quello che mi succedeva, mi limitavo, quando ero a casa da solo, a inventare, e così ad un certo punto ho preso carta e penna e ho iniziato a riempire decine di quaderni. Negli anni, tra viaggi e traslochi, i vecchi racconti sono andati perduti, ma ricordo ancora le storie. La svolta è avvenuta intorno ai 20 anni, quando ho conosciuto un amico che mi ha aperto al mondo dei manga. È stato il momento in cui ho capito che non dovevo porre limiti alla mia fantasia. Da allora sono passati 13 anni, ho scritto 7 romanzi e una miriade di racconti pubblicati su siti web e giornali. Uno dei miei racconti è apparso sul quotidiano nazionale La Repubblica, con il titolo La Luna Bruciata.
  • Qual è il titolo del tuo libro? A quale genere appartiene? Voglio parlarvi di un breve romanzo dell’orrore che ho scritto quest’anno. Di solito scrivo di tutto, ma il mio genere preferito resta il fantasy, perché mi permette di andare oltre i limiti, creare mondi, scoprire nuove leggi e studiare (chimica, fisica, biologia etc). Il fantasy è un genere che ti spinge a conoscere, se non avviene questo è difficile scrivere un buon libro di fantasia. Qui vi presento Il Ponte Oscuro dell’Anima, di genere horror/paranormale.
  • Come è stato pubblicato? Ho deciso di utilizzare Amazon, per testare il mio scritto. Al momento, dopo quasi un mese dall’uscita sullo store, ha ricevuto ottime critiche e non potete immaginare la mia contentezza. Mi fa piacere perché le recensioni provengono da persone che leggono poco, quindi la soddisfazione è doppia. Primo perché sono quelle più selettive e non è facile soddisfarle, e secondo perché è bello quando la gente legge, così si rilassa, fa in modo che il proprio cervello lavori su più regioni, diventando elastico. Chiaramente se non fai girare l’immagine del tuo libro attraverso blog o social network, rischi di perderlo in un limbo pieno di milioni di altri autori. 
  • Link per reperire il tuo scritto: Amazon Per il momento è disponibile in Kindle a 2,99 Euro. Prossimamente spero di far uscire l’edizione cartacea. Eventualmente se qualcuno fosse interessate al libro cartaceo può scrivermi al mio profilo FB.
  • Parlaci della trama del tuo libro: È la storia di due fratelli che si accingono a raggiungere l’Isola di Magerøya, in Norvegia, perché c’è un castello (Val) che appartiene alla loro famiglia e sono decisi a riscattarlo. Il problema è che lo Stato norvegese vorrebbe distruggerlo per via delle cose terribili e sanguinarie ad esso collegate, storie occulte, di poteri oscuri. Anche loro, però, non sanno bene cosa aspettarsi dalla residenza di Val, sanno solo che devono richiudere una breccia per impedire a una forza infernale di fare ritorno per riposare. Se la lasceranno fuori dalle mura entro il solstizio d’estate, essa non potrà dormire, e senza sonno lentamente morirà. Il problema è che non hanno fatto i conti con le “cose di sotto” che cercheranno in tutti i modi di fermare il lavoro dei due fratelli. Il castello è dominato da una forza mitica che è la divinità Hel, sorella di Loki. Per chi conosce le epiche dei popoli norreni, sa bene quanto subdola sia Hel.
  • Siamo curiosi, come ti è venuta in mente l‘idea sulla trama e sui personaggi? L’idea è nata nel 2008. All’epoca scrissi 12 racconti dell’orrore che racchiusi in una raccolta dal titolo Le Stagioni del Male. Purtroppo sono andate perdute, ma all’inizio di quest’anno ebbi l’idea di recuperare quelle che mi ricordavo a memoria per farne dei brevi romanzi. Così ho deciso di creare una mia collana dell’orrore chiamata Darkness, e spero prossimamente di editarne di nuove. L’idea primordiale de Il Ponte Oscuro dell’Anima è nata pensando a una casa infestata dove due fratelli finiscono per lottare tra di loro.
  • Perché le persone dovrebbero decidere di leggere la tua opera? Il romanzo esprime l’orrore nelle sue molteplici forme. L’orrore della guerra. L’orrore delle ingiustizie. L’orrore delle cose occulte, che sono inconoscibili. L’orrore di non conoscere a fondo se stessi. L’orrore che è il timore di perdere chi abbiamo al nostro fianco, che sia un fratello o un’amante. Questi luoghi dell’anima, in cui abbiamo paura, vengono espressi dal romanzo in forma molto chiara e semplice. Chi lo ha letto ha colto molte delle sfumature qui descritte. È un momento per riflettere su noi stessi, su chi siamo e come vediamo il mondo. C’è un ricordo che uno dei protagonisti racconta, ed è una conversazione che anni prima ha avuto con un frate di nome Michel al quale chiese aiuto per risolvere i suoi problemi di depressione. Quest’ultimo gli dice: “Scegli di guardare le cose da un altro punto di vista”. In questa frase è racchiuso un po’ il concetto del libro. I due fratelli devono combattere contro una presenza infernale, ma per farlo non hanno altra scelta che accettare che il mondo di prima, razionale e scontato, non ha niente a che vedere con quello che conoscono dentro Val. Così imparano a guardare alle cose del mondo con altri occhi, e lo devono fare per sopravvivere. È così per tutti, i tempi cambiano e ogni giorno è un’occasione per imparare cose nuove, fatto che può avvenire se impariamo a non porre limiti alla nostra intuizione.
  • Parlaci della copertina: L’ho creata attraverso un sito di immagini. Mi piace perché c’è l’immagine di un bosco, e nel libro il bosco di Val gioca un ruolo fondamentale. Dato che non volevo classificare la mia opera come esclusivamente dell’orrore, questa immagine di copertina crea un compromesso, guardandola si direbbe che è più un thriller o un romanzo di azione. Confondere le idee era il mio obiettivo.

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L’intervista a Marcello vi ha incuriosito? Correte a leggere il suo libro!