Recensione: L’ebreo venuto dalla nebbia – Scatole Parlanti

Iniziativa: il primo capitolo del tuo libro invoglia i lettori a proseguire?

 

In questo articolo prenderemo in esame il primo capitolo del libro: L’ebreo venuto dalla nebbia (Venezia e Roma: due storie di ghetti), 2017 Scatole Parlanti.

 

informazioni generali

  • Autore: Andrea Mauri
  • Link: L’ebreo venuto dalla nebbia – Scatole Parlanti
  • Sinossi: L’ebreo venuto dalla nebbia è il titolo del racconto, in cui un giovane che sta effettuando una ricerca sul ghetto è protagonista di una sorta di viaggio indietro nel tempo nella Venezia del 1516.Come conciliare passato e presente? Facendoli incontrare grazie a un espediente narrativo: la nebbia. L’atmosfera sospesa e impalpabile, come la coltre vaporosa che avvolge Venezia nel racconto, permettono alle due dimensioni temporali di entrare in contatto. Nei crepuscoli fumosi del ghetto il giovane Marco Rinaldi si imbatte nella sagoma di Mosè Conegliano, l’ebreo del ‘500, venuto a cercare proprio lo studioso per guidarlo alla scoperta del claustro e trasmettergli la conoscenza dei luoghi e della vita reale al di là dell’intermediazione dei testi antichi.Il racconto in forma teatrale Cronaca di una conversione forzata trae spunto da un diario scomparso e casualmente ritrovato nella bottega di un mercante del ghetto di Roma. Un testo misterioso e unico, che mette in luce una vicenda fatta di solitudine, tormento, ribellione, fede.Chi ha scritto il diario? E quali segreti nascondono le sue pagine sofferte?L’autrice si chiama Anna Del Monte. E’ un’ebrea che vive nel ghetto romano del Settecento, come tante altre ragazze del suo tempo. Solo che la vita la mette a dura prova. La costringe ad affrontare un’esperienza fuori del comune, che racconta nel suo prezioso diario. Una storia di sopraffazione e pressione psicologica di cui annota ogni dettaglio.Anna combatte la stessa lotta delle donne che la seguiranno nei secoli a venire, non cede alle pressioni perché abbandoni la religione ebraica, si scontra con dignità contro le autorità ecclesiastiche. Una donna colta, non sprovveduta, che smentisce lo stereotipo degli ebrei rassegnati e vittime, isolati dentro al ghetto.

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Recensione dello staff: 

 

L’ebreo venuto dalla nebbia ci catapulta da subito in un’atmosfera veneziana che, attraverso i pensieri del protagonista, ci viene presentata sotto alcuni punti di vista, a tratti “poetici” e sicuramente suggestivi. Anche grazie a questo aspetto “descrittivo” non è stato difficile addentrarci all’interno della narrazione. Lo stile dell’autore cattura facilmente, vi è una buona qualità espositiva, caratterizzata da vocaboli e rappresentazioni di periodi affascinanti. I pensieri e l’aspetto introspettivo sono ben bilanciati con la “spiegazione” del contesto e dell’ambientazione.

Il mistero e quella sorta di suspense capace di catturare l’attenzione del lettore c’è, soprattutto alla fine del capitolo. La presenza di un uomo – probabilmente ebreo – incuriosisce il protagonista spingendolo a lasciare il locale in cui si trovava, per seguirlo nel bel mezzo di una fitta nebbia che rende tutto decisamente poco visibile e poco chiaro: il capitolo termina qui.

Ci è sembrato un buon inizio che fa bene il suo dovere; vi sono molteplici elementi che potrebbero tranquillamente spronare i lettori a sfogliare ancora altre pagine del manoscritto e, dunque, a continuare la lettura.

Dal nostro canto, concludiamo la recensione dando fiducia all’autore!

E voi, che aspettate a dargli un’occasione?